Negli anni '60 l'esigenza di una macchina in famiglia non era ancora particolarmente sentita.
Infatti Luciano non ce l'aveva e con la Lella si spostavano in Lambretta.
Come si vede ancor oggi in certi servizi girati in Sud Italia o nel Sud del mondo, famiglie intere vengono caricate sulla moto di famiglia, e ci si sposta così: rigorosamente senza casco.
Nacque Antonio nel '60 e la Serena nel '61 e fino al '66 non ci fu problema: bastava caricare la truppa e via. La cosa divenne impegnativa alla nascita della Silvia nel '66: con la pancia prima e la cinna poi, cominciò ad essere impraticabile.
Nacque Antonio nel '60 e la Serena nel '61 e fino al '66 non ci fu problema: bastava caricare la truppa e via. La cosa divenne impegnativa alla nascita della Silvia nel '66: con la pancia prima e la cinna poi, cominciò ad essere impraticabile.
Per questo decisero il grande passo: prendere una macchina! Fu, come per quasi tutte le famiglie senza grosse pretese dell'epoca, una Bianchina Fiat, ovviamente di 2°, 3° ... o non si sa quale mano. Era bianca, più o meno come questa.
Ovviamente l'acquisto era in virtù del fatto che qualcuno la guidasse, il che implicava uno straccio di patente per il babbo. La prese da privatista (forse non esistevano neanche le autoscuole) grazie alle lezioni del nostro vicino di casa, Claudio. (fare link a Vicini di casa).
Claudio è sempre stato uno che di macchine ne sapeva, e anche di guida. Il babbo invece ha sempre guidato con lo stesso spirito con cui si prende una medicina: perché si deve!
Con la Bianchina siamo andati benone per diversi anni. Ci scarrozzava la domenica per andare a trovare i nonni in centro, per le gite a Granara dagli Zarabini (link ad amici), e le occasioni in cui tutta la famiglia si doveva muovere.

Il frugolo, crescendo come un vitello, cominciava a ingombrare più del dovuto e probabilmente agognava partecipare alla diatriba per il posto dalla parte del finestrino e, quando la Bianchina ci lasciò definitivamente a piedi, passammo ad una Prinz grigia, rigorosamente usatissima, simile a questa.
Non durò molto: di sicuro il riscaldamento non c'era (o non funzionava?!?) e c'erano buchi dove si appoggiano i piedi e in inverno sentivamo un gran freddo. Dicevamo: "babbo ma ci sono i buchi per terra!, entra freddo" e lui ci raccontava che erano le "prese d'aria" fatte apposta per garantire a tutti un salutare ricircolo.

La sua bruttezza era certamente in linea con la Prinz, ma con l'aggravante che aveva un colore sovietico che non era beige, non era tortora (ma ancora questo colore non esisteva nel nostro vocabolario, la tortora era un animale e basta), non era niente, ... era un color "can che fugge", al punto che la battezzammo, per offenderla adeguatamente, la "Skoda rosa".
Ingrati! Con la Skoda andammo anche in Jugoslavia, in uno dei nostri viaggi allucinanti (link a viaggi). Dentro, il carico di bambini e vettovaglie; sopra, legate sul portapacchi invece, le valigie, la tenda & c.
Oggi, che siamo nel 2013, vediamo solo le macchine degli extracomunitari (e di quelli messi peggio fra loro!) conciate in questo modo, mentre allora era abbastanza normale, almeno nel nostro giro.

Presentava qualche anomalia al motore, ma grazie alle raffinate tecniche trasmesse dal meccanico di fiducia (Felicani, link amici) al babbo, bastava avere in macchina una bottiglia d'acqua e una spugna.
Capitava infatti che il motore si surriscaldasse, facendo accendere tutte le spie. Il babbo si fermava, sollevava con maestria il cofano e, con abilità sorprendente, spugnava il radiatore, il quale, raffreddandosi di botto, riprendeva subito il proprio dovere.

Ma ormai eravamo verso gli anni '80, i figli più grandi declinavano il più possibile, mentre i piccoli soccombevano ai giri con la famiglia, cominciando forse a rendersi conto che i babbi dei loro amici avevano macchine meno folkloristiche.

Nella carrellata dei mezzi di locomozione, non possiamo dimenticarci di annoverare anche il mitico Gioietta, un fatiscente motorino giallo-verde che ha sempre fatto il suo sporco lavoro per i maschi di casa.
In casa, nei primi '70 invece c'era Maurizio con questa, che un anno la Silvia legò all'albero di Natale che stava sopra a un tavolo, così quando Maurizio partì a tutta birra si tirò addosso l'albero e con esso tutto il presepio,..., ma questa è un'altra storia (link a Natale)
L'auto della prima foto è una 500 familiare,effettivamente la prima della famiglia.Era celeste,ameno prima di essere tamponata da un camion mentre il babbo frenava per permettere ad un gruppo di oche di attraversare la strada.Credo fosse nuova,e lo era certamente la successiva Bianchina panoramica bianca, che correttamente corrisponde a questa:http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Autobianchi_Bianchina_familiare.jpg/220px-Autobianchi_Bianchina_familiare.jpg).E' stata poi la volta dell'850,l'utilitaria FIAT con attitudine spiderina (http://it.wikipedia.org/wiki/File:Fiat_850_h_sst.jpg).Era grigia, e morì in autostrada con le bronzine strinate in una nuvola di fumo.
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